CELLE SUL RIGO
Studio di fattibilità per la sistemazione e riqualificazione di Piazza Garibaldi nella frazione di Celle sul Rigo
San Casciano dei Bagno (SI)
2018
Committente: Comune di San Casciano dei Bagni
Per affrontare una progettazione connotata da una forte identità e rispettosa del genius loci, si è partiti dall’analisi storica del luogo, ritrovando testimonianze legate alle tradizioni popolari che hanno fortemente segnato proprio piazza Garibaldi, amplificando quella che è un po' la vocazione di questo luogo, utilizzato attualmente solo in occasioni episodiche. L’obiettivo è quello di ridare vita a piazza Garibaldi in maniera continuativa, in modo che diventi un punto di riferimento non solo per la comunità locale ma anche per il territorio circostante, e non solo in occasioni straordinarie. Per raggiungere questo obiettivo si è deciso di partire proprio dalla ricucitura del fronte mancante in modo da creare uno spazio concluso, condizione necessaria per la definizione stessa di piazza. La proposta progettuale si articola attraverso una serie di interventi da effettuarsi in varie fasi, che si suddividono per macro temi:
1. La fontana
2. Sistemazione della piazza
3. Il belvedere
4. Il piano del colore
La fontana
Il punto di partenza del progetto si concentra sull’elemento principale della piazza, ossia la fontana. Questo oggetto architettonico, che ha perso nel corso della storia il suo scopo funzionale, è a tutti gli effetti un elemento ornamentale ed è per questo che è necessario prima di ogni altro intervento ridare vita ad una sorgente d’acqua, che anche simbolicamente rappresenti la rinascita di questo luogo. Il progetto proposto punta non solo al ripristino della fonte, ma alla creazione di una fontana danzante luminosa che, con i suoi giochi d’acqua diventi un’attrazione, fortemente legata all’identità del luogo caratterizzato e conosciuto anche per la presenza di sorgenti termali. L’acqua pertanto si presenta come opportunità per la creazione di un percorso di benessere ad ampio spettro. Partendo da un restauro dell’attuale fontana, che comprende non solo un ripristino dal punto di vista estetico, ma anche e soprattutto funzionale legato agli impianti idrici ed elettrici, il progetto prevede un ampliamento del bacino d’acqua tramite la creazione di una vasca bassa che ospiterà gli elementi a completamento del sistema di funzionamento della fontana. La fontana danzante darà vita ad uno spettacolo basato sulla perfetta sincronizzazione tra luci e zampilli d’acqua. Un effetto reso possibile da un sofisticato sincronizzatore elettronico di ultima generazione, in grado di azionare più getti d’acqua simultaneamente e creare movimenti particolari al cambio degli effetti di luce.
La sistemazione della piazza
La proposta per la sistemazione della piazza parte dall’affrancamento da area di parcheggio che ha snaturato questo luogo, attraverso un ridimensionamento dell’area destinata alla sosta per arrivare progressivamente alla sua eliminazione. Per esaltare maggiormente la fontana si propone un ridisegno della pavimentazione che delimiti anche l’area più propriamente destinata alla piazza e meno al passaggio dei veicoli, e che si integra ad un intervento di recupero della pavimentazione attuale. In questo sistema di arredo urbano un contributo fondamentale è svolto dall’illuminazione di tutto lo spazio che va ricalibrata per creare un effetto scenico tale da esaltare anche in notturna gli elementi architettonici che vanno dalla fontana alla torre. L’obiettivo è restituire dignità ad un luogo ripartendo dalla sua stessa storia, intervenendo su quegli elementi che possano riportare vitalità durante tutto l’anno, da manifestazioni episodiche come spettacoli teatrali, o festival degli artisti di strada ad esempio, alle piccole attività commerciali, come un bar, che garantiscano una presenza costante e inneschino un percorso di rivalutazione anche del patrimonio immobiliare intorno alla piazza.
Il belvedere
Il belvedere viene creato attraverso un intervento a cubatura zero, ossia un elemento architettonico che crea spazio senza occludere visivamente l’affaccio, bensì esaltandolo attraverso una struttura metallica che “incornicia” il paesaggio. Questo elemento architettonico, che si presta a svariati utilizzi, viene posto su una pedana aggettante sulla scarpata che ha una doppia valenza, di affaccio-terrazza sulla valle, di palcoscenico verso la piazza in cui il paesaggio fa da scenografia.
La pedana amplia lo spazio della piazza diventando un elemento multifunzione, da ombreggiante per esempio in occasione di spettacoli all’aperto sulla scia delle storie che hanno caratterizzato la storia di questo luogo, o per creare una piccola zona ristoro che diventa anche elemento attrattore durante tutte le stagioni. Il belvedere così strutturato libera lo spazio visuale sul paesaggio offrendo nuovi punti di vista e nuovi utilizzi, senza alterare in maniera invasiva la morfologia del territorio.
Il piano del colore
I prospetti che si affacciano sulla piazza concorrono all’aspetto di questa e partecipano all’estetica del progetto, pertanto è indispensabile ripensare ad un adeguamento delle facciate, in alcuni casi degradate da interventi poco aderenti alle peculiarità del luogo, rispetto ad un progetto unitario, volto anche all’eliminazione di elementi di disturbo.
Attraverso il Piano del Colore, l’Amministrazione Comunale può dotarsi di uno strumento di controllo della qualità urbana, da integrarsi ad eventuali altri regolamenti esistenti.
E’ innanzi tutto uno strumento che regola l’uso del colore applicato ai fabbricati, nella consapevolezza che esso sia uno degli elementi costitutivi dell’immagine dei luoghi e un importante strumento di riqualificazione. Si vuole fornire una linea di indirizzo tendente ad uniformare e quindi “controllare” le coloriture delle facciate per evitare che la discrezionalità privata possa generare un percorso visivo dei luoghi frammentato. Le indicazioni fornite sul colore cercheranno di tutelare da un lato l’identità storia del fabbricato, dall’alto la percezione visiva del contesto nel suo insieme.
Il Piano del Colore, all’interno della pianificazione urbanistica, si caratterizza come uno strumento di coordinamento degli interventi di manutenzione, restauro, risanamento e ristrutturazione dei paramenti murari dell’edilizia di interesse storico, artistico e ambientale, e dei centri storici, comprendendo non solo le superfici intonacate a tinteggio, ma l’insieme delle componenti del progetto architettonico.
Pertanto attraverso questo strumento l’amministrazione può delineare i caratteri da far rispettare negli interventi edilizi degli immobili prospicenti piazza Garibaldi, che possono avere un richiamo alla storia della coloritura alla quale risalire attraverso opportuna indagine storica e tramite dei saggi da effettuare sulle facciate stesse, oppure decidendo, sempre partendo da questa analisi, una gamma di cromia entro la quale poter indirizzare il progetto.
Studio di fattibilità per la sistemazione e riqualificazione di Piazza Garibaldi nella frazione di Celle sul Rigo
San Casciano dei Bagno (SI)
2018
Committente: Comune di San Casciano dei Bagni
Per affrontare una progettazione connotata da una forte identità e rispettosa del genius loci, si è partiti dall’analisi storica del luogo, ritrovando testimonianze legate alle tradizioni popolari che hanno fortemente segnato proprio piazza Garibaldi, amplificando quella che è un po' la vocazione di questo luogo, utilizzato attualmente solo in occasioni episodiche. L’obiettivo è quello di ridare vita a piazza Garibaldi in maniera continuativa, in modo che diventi un punto di riferimento non solo per la comunità locale ma anche per il territorio circostante, e non solo in occasioni straordinarie. Per raggiungere questo obiettivo si è deciso di partire proprio dalla ricucitura del fronte mancante in modo da creare uno spazio concluso, condizione necessaria per la definizione stessa di piazza. La proposta progettuale si articola attraverso una serie di interventi da effettuarsi in varie fasi, che si suddividono per macro temi:
1. La fontana
2. Sistemazione della piazza
3. Il belvedere
4. Il piano del colore
La fontana
Il punto di partenza del progetto si concentra sull’elemento principale della piazza, ossia la fontana. Questo oggetto architettonico, che ha perso nel corso della storia il suo scopo funzionale, è a tutti gli effetti un elemento ornamentale ed è per questo che è necessario prima di ogni altro intervento ridare vita ad una sorgente d’acqua, che anche simbolicamente rappresenti la rinascita di questo luogo. Il progetto proposto punta non solo al ripristino della fonte, ma alla creazione di una fontana danzante luminosa che, con i suoi giochi d’acqua diventi un’attrazione, fortemente legata all’identità del luogo caratterizzato e conosciuto anche per la presenza di sorgenti termali. L’acqua pertanto si presenta come opportunità per la creazione di un percorso di benessere ad ampio spettro. Partendo da un restauro dell’attuale fontana, che comprende non solo un ripristino dal punto di vista estetico, ma anche e soprattutto funzionale legato agli impianti idrici ed elettrici, il progetto prevede un ampliamento del bacino d’acqua tramite la creazione di una vasca bassa che ospiterà gli elementi a completamento del sistema di funzionamento della fontana. La fontana danzante darà vita ad uno spettacolo basato sulla perfetta sincronizzazione tra luci e zampilli d’acqua. Un effetto reso possibile da un sofisticato sincronizzatore elettronico di ultima generazione, in grado di azionare più getti d’acqua simultaneamente e creare movimenti particolari al cambio degli effetti di luce.
La sistemazione della piazza
La proposta per la sistemazione della piazza parte dall’affrancamento da area di parcheggio che ha snaturato questo luogo, attraverso un ridimensionamento dell’area destinata alla sosta per arrivare progressivamente alla sua eliminazione. Per esaltare maggiormente la fontana si propone un ridisegno della pavimentazione che delimiti anche l’area più propriamente destinata alla piazza e meno al passaggio dei veicoli, e che si integra ad un intervento di recupero della pavimentazione attuale. In questo sistema di arredo urbano un contributo fondamentale è svolto dall’illuminazione di tutto lo spazio che va ricalibrata per creare un effetto scenico tale da esaltare anche in notturna gli elementi architettonici che vanno dalla fontana alla torre. L’obiettivo è restituire dignità ad un luogo ripartendo dalla sua stessa storia, intervenendo su quegli elementi che possano riportare vitalità durante tutto l’anno, da manifestazioni episodiche come spettacoli teatrali, o festival degli artisti di strada ad esempio, alle piccole attività commerciali, come un bar, che garantiscano una presenza costante e inneschino un percorso di rivalutazione anche del patrimonio immobiliare intorno alla piazza.
Il belvedere
Il belvedere viene creato attraverso un intervento a cubatura zero, ossia un elemento architettonico che crea spazio senza occludere visivamente l’affaccio, bensì esaltandolo attraverso una struttura metallica che “incornicia” il paesaggio. Questo elemento architettonico, che si presta a svariati utilizzi, viene posto su una pedana aggettante sulla scarpata che ha una doppia valenza, di affaccio-terrazza sulla valle, di palcoscenico verso la piazza in cui il paesaggio fa da scenografia.
La pedana amplia lo spazio della piazza diventando un elemento multifunzione, da ombreggiante per esempio in occasione di spettacoli all’aperto sulla scia delle storie che hanno caratterizzato la storia di questo luogo, o per creare una piccola zona ristoro che diventa anche elemento attrattore durante tutte le stagioni. Il belvedere così strutturato libera lo spazio visuale sul paesaggio offrendo nuovi punti di vista e nuovi utilizzi, senza alterare in maniera invasiva la morfologia del territorio.
Il piano del colore
I prospetti che si affacciano sulla piazza concorrono all’aspetto di questa e partecipano all’estetica del progetto, pertanto è indispensabile ripensare ad un adeguamento delle facciate, in alcuni casi degradate da interventi poco aderenti alle peculiarità del luogo, rispetto ad un progetto unitario, volto anche all’eliminazione di elementi di disturbo.
Attraverso il Piano del Colore, l’Amministrazione Comunale può dotarsi di uno strumento di controllo della qualità urbana, da integrarsi ad eventuali altri regolamenti esistenti.
E’ innanzi tutto uno strumento che regola l’uso del colore applicato ai fabbricati, nella consapevolezza che esso sia uno degli elementi costitutivi dell’immagine dei luoghi e un importante strumento di riqualificazione. Si vuole fornire una linea di indirizzo tendente ad uniformare e quindi “controllare” le coloriture delle facciate per evitare che la discrezionalità privata possa generare un percorso visivo dei luoghi frammentato. Le indicazioni fornite sul colore cercheranno di tutelare da un lato l’identità storia del fabbricato, dall’alto la percezione visiva del contesto nel suo insieme.
Il Piano del Colore, all’interno della pianificazione urbanistica, si caratterizza come uno strumento di coordinamento degli interventi di manutenzione, restauro, risanamento e ristrutturazione dei paramenti murari dell’edilizia di interesse storico, artistico e ambientale, e dei centri storici, comprendendo non solo le superfici intonacate a tinteggio, ma l’insieme delle componenti del progetto architettonico.
Pertanto attraverso questo strumento l’amministrazione può delineare i caratteri da far rispettare negli interventi edilizi degli immobili prospicenti piazza Garibaldi, che possono avere un richiamo alla storia della coloritura alla quale risalire attraverso opportuna indagine storica e tramite dei saggi da effettuare sulle facciate stesse, oppure decidendo, sempre partendo da questa analisi, una gamma di cromia entro la quale poter indirizzare il progetto.