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ESPORRE IL COMPASSO D’ORO
Progettazione dello spazio espositivo per la Collezione Storica e permanente del Premio Compasso d’Oro
Milano
2013
Concorso di idee
Milano
2013
Concorso di idee
Gruppo di progettazione:
Pino Pasquali, Maurizio Malabruzzi, Fabia Masciello, Valeria Penna
Collaboratori: Francesco Rieti, Sabina Ronchetti
Collaboratori: Francesco Rieti, Sabina Ronchetti
“QUESTO NON E’ UN MUSEO. QUESTO E’ IL MAGAZZINO DELLA CREATIVITA’ ITALIANA.” E’ la considerazione iniziale da cui si è partiti per trovare il criterio più adatto ad esporre la Collezione Storica del Compasso d’Oro. Una collezione che si presenta come un’ampia “raccolta di oggetti” - destinati ad aumentare nel tempo - eterogenei per categorie tematiche, tipologie, materiali, dimensioni, premi assegnati. Prodotti pensati e realizzati in contesti storici e sociali molto differenti e selezionati da giurie estremamente diverse tra loro. Tutte queste peculiarità – al tempo stesso forza e limite della Collezione – ne fanno più che una testimonianza estetica della storia del design italiano, una prova tangibile della creatività in senso ampio del nostro paese, dalla metà degli anni Cinquanta ad oggi. Un sorta di “laboratorio creativo” che riunisce insieme membri delle giurie, progettisti, aziende, processi produttivi, attività di sperimentazione, prototipizzazione, ingegnerizzazione, in nome del valore estetico, sociale, storico e culturale dei prodotti. Il carattere di “raccolta di oggetti” molto diversi tra loro ma accomunati dalla capacità di emozionare, incuriosire, stupire richiama alla mente le Wunderkammer tedesche, quelle camere delle meraviglie che raccoglievano ogni genere di mirabilia,esposte casualmente in armadi o vetrine contenuti all’interno di grandi ambienti senza una preciso rapporto con lo spazio circostante.
Questo stesso principio guida l’idea dell’allestimento proposto per questa Collezione, che ha come caratteristica principale il fatto di essere costituita da un corpus di prodotti in divenire, dinamico e quindi tale da non consentire allestimenti rigidi e bloccati. Gli oggetti – solo quelli premiati - sono disposti in maniera apparentemente “casuale” nello spazio preposto, all’interno di grandi armadi su ruote, mobili e assemblabili in base alle diverse esigenze espositive. Questi contenitori sono realizzati in materiali poveri, secondo un’estetica tipica degli spazi commerciali in cui la preziosità è nel contenuto e non nel contenitore. Inoltre l’idea di magazzino è coerente con l’origine della Collezione storica del Compasso d’Oro, un premio istituito da La Rinascente come riconoscimento e al tempo stesso stimolo alla produzione di oggetti di qualità.
Nell’allestimento proposto agli oggetti esposti si alternano schermi in cui scorrono video o immagini di quei prodotti che - per eccessiva dimensione o per temporanea assenza se prestati per altre mostre - non possono essere fisicamente esposti.
In realtà la casualità è solo apparente perché il principio guida dell’esposizione è quello dell’ordine alfabetico dei singoli mobili espositori, quasi come un grosso archivio a cui il fruitore può liberamente attingere. In questo modo ha la possibilità di costruire un suo personale percorso e un approfondimento all’interno della Collezione in base alle specifiche esigenze che possono essere molto diverse a seconda che si tratti di un semplice visitatore o di uno studioso di design.
Un allestimento di questo tipo consente infatti il massimo grado di flessibilità non solo fisico ma soprattutto “mentale”. Un luogo pensato non solo per esporre gli oggetti ma per imparare e approfondire la loro storia attraverso la documentazione. Per favorire tutto ciò si privilegerà nell’allestimento un approccio multidisciplinare e multimediale. Da ogni singolo oggetto si potrà infatti risalire mediante applicazioni interattive a:
_ il designer che l’ha ideato;
_ l’azienda produttrice;
_ l’anno in cui è stato premiato;
_ la giuria e le motivazioni del premio;
_elenco dei testi critici sul prodotto-bibliografia
_gli oggetti simili per tipologia o per categoria tematica
Questo luogo deve essere inoltre un laboratorio per i giovani che vogliono continuare e rinnovare la grande tradizione italiana ed europea di questa storia e dell’ ADI.