U
PIAZZA DEI CINQUECENTO
Riqualificazione urbanistica e funzionale del nodo Termini e Piazza dei Cinquecento
Roma
2021


Concorso di progettazione
Menzione d’onore

Gruppo di progettazione: Franco Purini, Pino Pasquali, Clementina Barucci, Luca Partenope, Valeria Penna, Laura Thermes

Ente banditore: Grandi Stazioi Rail S.p.A.



La proposta intende rafforzare decisamente il ruolo della Piazza dei Cinquecento come grande spazio pubblico ricco di valori simbolici e figurativi, una sorta di grande luogo archeologico che si misura anche con la modernità. Questo grande spazio aperto è disponibile anche per la organizzazione di eventi di massa, che potrebbero sfruttare la elevata accessibilità offerta dal sistema della mobilità pubblica su ferro e su gomma. Il progetto propone una connessione pedonale tra le Terme e il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo attraverso un percorso sotterraneo illuminato da due grandi oculi. L’area di pertinenza del Museo sarà ampliata inglobando, in una fase successiva, il vicino giardino pubblico triangolare, oggi sottoutilizzato, se non proprio abbandonato. Nella Piazza sono evocate le vicende della storia urbana di Roma che qui hanno avuto luogo, dall’epoca romana a quella ottocentesca, con un opportuno disegno della pavimentazione e con allestimenti audiovisuali dedicati, qualificati da un design innovativo. In particolare sono previste nuove e più efficaci sistemazioni, come i tracciati di permanenza della cisterna di epoca romana a servizio delle Terme, un disegno riscoperto che si trasforma in un suggestivo specchio d’acqua, citazione planimetrica del contorno della Stazione ottocentesca di Salvatore Bianchi, memoria visiva di una pregevole presenza architettonica scomparsa, ma ancora percorribili come un’assenza coinvolgente; nuova collocazione della originaria posizione del monumento ai Caduti di Dogali, riproposizione di uno o più capitelli destinati al fronte mazzoniano della Stazione Termini, sostituito dall’ampliamento realizzato dal gruppo Montuori. La piazza è illuminata diffusamente con un dispositivo lineare impostato sul muro del nuovo ingresso pedonale principale, con dispositivi a terra, e con macchie di luce a servizio di luoghi particolari, integrati con l’arredo urbano proposto. Lungo il portico lineare è prevista una fascia visiva che mostrerà immagini in tempo reale della Piazza assieme a quelle della vita interna ed esterna della Stazione, raccontandone la molteplice complessità.

B1 Accessibilità pedonale
L’accessibilità pedonale al fabbricato viaggiatori è particolarmente curata, con due nuovi percorsi di ingresso che conducono al fabbricato viaggiatori. L’ingresso principale avviene lungo la walkway coperta di bordo rispetto al Terminal Bus, la quale a sua volta si raccorda con l’accesso al sistema archeologico (Terme di Diocleziano, Museo Nazionale Archeologico, itinerario pedonale per l’area dei Fori) e più in generale con le centralità urbane circostanti (piazza della Repubblica, piazza Indipendenza).

E’ previsto un secondo percorso di ingresso pedonale all’aperto lungo le mura Serviane, ricavato arretrando leggermente la corsia dedicata ai taxi. Questo secondo percorso permette di valorizzare i resti delle mura serviane, a loro volta protette da un verde pubblico dotato di apparecchiature audiovisuali che raccontano la storia di questa parte di Roma nel passato. Infine sono previsti due collegamenti pedonali con la nuova piastra parcheggi realizzata al disopra del fascio dei binari ferroviari, rispettivamente lungo via Marsala e via Giolitti, e con il nuovo Polo della sostenibilitàlocalizzato nel piano alto del fabbricato viaggiatori. Qui sono concentrate le opportunità di innovazione tecnologica. Il Polo rappresenta anche uno spazio di comunicazione, sensibilizzazione e formazione per l’uso delle nuove tecnologie della mobilità sostenibile e più in generale per le strategie della riconversione ecologica della città, dando evidenza tra l’altro ai programmi della amministrazione comunale per l’attuazione del Recovery Plan. Tutti i percorsi pedonali sono illuminati diffusamente e accompagnati da istallazioni informative con dispositivi alimentati da fonti rinnovabili, situati sulla nuova grande copertura orizzontale del Terminal Bus.

C1 Aree di sosta
Il programma progettuale individua le aree come specificato dal bando, in particolare: aree per fermate Bus TPL; area taxi; area parcheggio bici; area parcheggio per PRM area parcheggio motocicli; area Kiss & Ride; area per altre forme di mobilità sostenibile, come il car sharing. I taxi almeno nel breve termine mantengono l’attuale organizzazione di carico e scarico dei viaggiatori. Ma il loro deflusso è velocizzato con la predisposizione di una corsia riservata parallela a via Giolitti, al fine di evitare i tempi di attesa al semaforo attuale in corrispondenza dell’imbocco di via Cavour. Nell’assetto a medio termine, se il numero dei taxi si ridurrà in modo consistente in conseguenza dei mutamenti tecnologici in atto, diventerà possibile delocalizzare l’area a ridosso del terminal Bus, sopprimendo la corsia d’ingresso lungo le mura serviane. In ogni caso è opportuno articolare il sistema con una terza piccola area taxi in corrispondenza dell’uscita della galleria su via Giolitti. Tutte le altre funzioni, tra le quali le auto a noleggio, dovrebbero essere concentrate nello spazio limitrofo al Bus Terminal, a cavallo con il fabbricato viaggiatori.Il concept individua come tema importante da sviluppare successivamente la sistemazione del fronte urbano su via Giolitti, razionalizzando il capolinea dei tramways, allestendo un piccolo molo per taxi analogo a quello su via Marsala, e provvedendo a liberare un grande spazio pedonale antistante il Museo Archeologico Nazionale grazie al ridisegno della viabilità. Nel caso della selezione di questa proposta per la seconda fase del concorso un ingegnere trasportista approfondirà in termini molto avanzati gli aspetti relaviti ai vari traffici pedonali, e su mezzi pubblici e privati che alimentano il nodo.  

D1 Compatibilità scenario
La soluzione progettuale prospettata non intende condizionare troppo gli scenari di medio e lungo termine con disposizioni irreversibili. E’ consapevole infatti che per far fronte all’innovazione continua delle tecnologie e dei sistemi della mobilità del nostro tempo occorre far leva su una elevata flessibilità degli assetti funzionali del nodo di intermodalità rappresentato dalla Stazione Termini e soprattutto dalle sue attività complementari. Del resto sappiamo di essere alla vigilia di una rivoluzione della mobilità urbana associata alla diffusione dell’Internet of Things. La previsione di dieci nuove linee di tram contenuta nel PUMS darà una maggiore scioltezza nel muoversi sul ferro pubblico, riducendo il ruolo degli autobus e dei taxi. Per questo motivo il progetto si preoccupa di fissare alcune invarianti, in particolare la organizzazione della rete viaria di accesso alla stazione, la realizzazione di una grande copertura orizzontale a servizio del Terminal dei bus urbani, e soprattutto la configurazione della grande piazza come luogo di rappresentazione della identità di Romanella sua storia urbanistica. Mantenendone inalterata la forma, il programma proposto rende possibili tutti gli adattamenti che si renderanno necessari nel tempo, al fine di aggiornare continuamente il funzionamento del polo di intermodalità secondo i cambiamenti delle condizioni tecnologiche, economiche e sociali.

E1 Originalità e creatività
La proposta di una qualificazione che guarda al futuro e al contempo al patrimonio archeologico della Piazza dei Cinquecento si inserisce in una tendenza culturale che ha già condotto a progettare diversamente le stazioni della metropolitana, come è accaduto nella Stazione di San Giovanni e come sta per accadere per la Stazione Amba Aradam tuttora in corso di realizzazione. Come Napoli si è affidata al binomio arte&architettura per conferire qualità alle stazioni della metropolitana, così Roma dovrebbe puntare dove possibile sul binomio archeologia&architetturaper diventare riconoscibile sul piano internazionale grazie anche al proprio sistema delle stazioni del ferro. Costituisce un importante fattore di riconoscimento anche la grande copertura orizzontale del terminal bus, e soprattutto la nuova Torre di Termini che funge, come si è già detto, da landmark dell’area, dalla cui sommità, che ospita il Belvedere, si apre un panorama straordinario sulla città grazie anche alla quota elevata del piazzale della Stazione.

La Torre, il cui costo è stimato intorno ai 34mln di euro, potrà essere realizzata con finanziamenti pubblici (Comune di Roma, Grandi Stazioni, ecc..) e/o privati. L’investimento finanziario si ammortizzerà  con la gestione degli spazi realizzati, che saranno destinati in parte a sharing office e struttura ricettiva e in parte ad altre funzioni generatrici di reddito, nonché con la gestione della terrazza panoramica, che si configura come l’affaccio più alto sulla città di Roma.