ROMA CITTA’ DELLE CITTA’
Per una città felice
Roma
2023
Roma Città delle Città è l'evento organizzato dalla Casa dell'Architettura che attraverso convegni a tema, vuole riportare Roma al centro del dibattito internazionale sul futuro della città e le strategie da perseguire per costruire un Modello Roma. L’obiettivo di questo convegno è diretto a creare un dibattito che possa dare risposte e soluzioni ai cittadini e alla città, in quanto non è sufficiente per migliorare la qualità della vita lo slogan in questo momento molto di uso “la città dei 15 minuti”, poiché questo rappresenta solo un aspetto funzionale. Umberto Galimberti a proposito delle analisi di Marc Augé che parla di “non luoghi”, nei quali si sperimenta la solitudine, risponde così: “Augé fa una buona diagnosi, ma non individua la causa. E la causa è dovuta al fatto che le città una volta erano costituite a partire dalla storia nella quale gli individui si riconoscevano. Oggi invece viviamo nell’età della tecnica, dove la categoria egemone è solo l’EFFICIENZA. Si è pensato pertanto, di porre l’attenzione, specialmente nelle aree periferiche, o di nuova espansione, più che agli aspetti funzionali, alle necessità di contrapporre o far riemergere gli elementi,
architetture e altro, che possano ricreare un senso di appartenenza e riconoscibilità collettiva che può generare “una città felice”.
Roma
2023
Roma Città delle Città è l'evento organizzato dalla Casa dell'Architettura che attraverso convegni a tema, vuole riportare Roma al centro del dibattito internazionale sul futuro della città e le strategie da perseguire per costruire un Modello Roma. L’obiettivo di questo convegno è diretto a creare un dibattito che possa dare risposte e soluzioni ai cittadini e alla città, in quanto non è sufficiente per migliorare la qualità della vita lo slogan in questo momento molto di uso “la città dei 15 minuti”, poiché questo rappresenta solo un aspetto funzionale. Umberto Galimberti a proposito delle analisi di Marc Augé che parla di “non luoghi”, nei quali si sperimenta la solitudine, risponde così: “Augé fa una buona diagnosi, ma non individua la causa. E la causa è dovuta al fatto che le città una volta erano costituite a partire dalla storia nella quale gli individui si riconoscevano. Oggi invece viviamo nell’età della tecnica, dove la categoria egemone è solo l’EFFICIENZA. Si è pensato pertanto, di porre l’attenzione, specialmente nelle aree periferiche, o di nuova espansione, più che agli aspetti funzionali, alle necessità di contrapporre o far riemergere gli elementi,
architetture e altro, che possano ricreare un senso di appartenenza e riconoscibilità collettiva che può generare “una città felice”.